Dal mondo del jazz
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Salviamoci dalla “Bollanimania”02-12-2009 23:02
E' scoppiata improvvisa, virulenta, perniciosa come un black-block in vacanza, contagiosa come l'aviaria: nel giro di pochi mesi la "Bollanimania" ha pervaso le menti (pensanti e non) dei responsabili del jazz nazionale. Risultato: il buon Stefano è diventato una sorta di prezzemolino buono per ogni ricetta!

Se si scorre i programmi dei prossimi festival del jazz, si noterà come Bollani sia tra i musicisti più gettonati, assieme a Paolo Fresu che resta in vetta alle preferenze degli organizzatori italiani.

Intendiamoci: Stefano Bollani è un artista di sicuro livello internazionale, che merita questi e ben altri riconoscimenti: ha vinto con pieno merito il referendum di Musica Jazz, è stato protagonista di eccellenti album come il "Piano Solo" prodotto di recente dalla prestigiosa etichetta tedesca ECM, ha messo a punto uno stile affatto personale.

Il suo funambolico pianismo varia, con estrema disinvoltura, dal ragtime allo swing , dal "monkiano" al "tristaniano"... veleggiando con perfetta competenza e pertinenza anche al di fuori del territorio prettamente jazzistico: sempre toccanti i riferimenti a musicisti classici come Debussy così come entusiasmanti appaiono le sue incursioni nel campo della musica leggera sotto le spoglie di travolgente tanghista o ironico entertainer.

Insomma un musicista di sintesi che è riuscito a portare ad unità di linguaggio una serie di stimoli e di influenze provenienti da generi tra di loro assai lontani grazie , tra l'altro, ad un perfetto senso della costruzione che gli consente - quando vuole - di percorrere un cammino di estremo rigore e grande coerenza.

Ma, fino a qualche mese fa, era proprio la carenza di queste doti - rigore e coerenza - che veniva rimproverata a Bollani : fa troppe cose, troppi dischi - si obiettava -  passa con troppa facilità dal jazz ai romanzi per bambini, dalle canzonette allo show televisivo, dalle imitazioni alle battute ... il tutto condito da una dose forse eccessiva di ironia. Insomma si imputava a Bollani una fantasia alle volte fuor di luogo ed una certa esagerazione nel mettere troppa carne al fuoco.

Adesso, nel giro di poco tempo, tutto è cambiato passando da un estremo all'altro: così come  nei mesi scorsi Bollani non meritava molte delle critiche che gli piovevano addosso, così oggi non è certo diventato stratosferico solo perché ha "indovinato" un album.

Il fatto è che l'universo jazzistico nazionale rimane ancora un mondo piccolo,forse  provinciale, in cui si sente quasi l'esigenza di creare nuovi modelli senza considerare che la valenza di un artista si misura sulla lunga distanza, senza bisogno di improvvise accelerazioni. E non mancano certo gli esempi come testimonia la lunghissima e brillante carriera di Giorgio Gaslini...tanto per fare solo un nome,

Insomma, amici miei, Stefano Bollani è un eccellente musicista ma restiamo con i piedi per terra...è meglio per tutti!

  di Gerlando Gatto


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